La collaborazione in azienda è l’ingrediente “segreto”

L’ingrediente segreto per cosa? La collaborazione in azienda serve per aumentare le prestazioni di lavoro dei dipendenti

Vuoi avere successo? Vuoi dipendenti più coinvolti? Vuoi aumentare la produttività del personale? Usa la collaborazione in azienda.

Ultimamente si parla molto di questa collaborazione in azienda, ma perché? Come spiega anche Ryan Bateman, Marketing Director di Dynatrace, in un articolo sul magazine online Bitmat, la collaborazione in azienda è uno dei gli hard trend del 2016 nel mondo delle performance aziendali. Ma continuiamo a chiederci, perché?

In azienda ognuno svolge delle determinate attività e ha dei determinati obiettivi e, a volte, se non spesso, è necessario coinvolgere altre persone e colleghi per portarli a termine. Si creano, quindi, dei team di lavoro, che possono essere formati da 2 o più persone, che necessariamente devono collaborare e lavorare insieme per raggiungere un fine comune.

Il livello di difficoltà di collaborazione dei team di lavoro è direttamente proporzionale al numero delle persone coinvolte e alla difficoltà dell’obiettivo prefissato, poiché maggiore impegno richiede il traguardo e maggiore deve essere l’impegno e la collaborazione di ciascun componente. Ne consegue che i team di lavoro che ottengono i risultati migliori sono quelli che collaborano e lavorano insieme nel modo migliore, in cui tutti i componenti sono coinvolti e partecipano attivamente al progetto. In altri termini…

…i team vincenti hanno collaborazioni vincenti.

Appurato che l’impegno individuale nel lavoro e nella collaborazione con gli altri componenti del team è la condicio sine qua non per ottenere un ottimo risultato, alcuni degli “intoppi” che si potrebbero verificare lungo il percorso di sviluppo del progetto sono:

– una bassa partecipazione di uno o più componenti del team (bassa partecipazione, significa scarso impegno, che significa scarsa motivazione);

– la mancanza in azienda di strumenti efficaci per portare al termine il progetto richiesto.

Un articolo su LinkedIn Pulse fa notare che il motivo più diffuso per il scarso impegno dei dipendenti è la frustrazione che si genera nel non riuscire a trovare le informazioni necessarie, nell’avere strumenti o luoghi non idonei, nel non saper dove trovare le risposte ad alcun domande che possono nascere durante le attività di progetto, etc…

Avere dipendenti frustrati può comportare dei notevoli svantaggi che portano alla scarsa ottimizzazione dei tempi, e quindi dei costi, del team di lavoro, fra cui:

spreco di tempo: se i dipendenti non sanno dove trovare le risposte, il tempo dedicato al problem solving si può dilatare da ore a giorni, a seconda della difficoltà del problema

scarsa predisposizione alla collaborazione: se la comunicazione interna all’azienda non è ottimizzata e ben diffusa, il dipendente non è in grado di capire il motivo per cui è importante che svolga quella determinata attività, anche se magari non è di sua competenza o è inerente a un altro progetto su cui non dovrebbe lavorare, etc…

scarsa efficacia di comunicazione: i dipendenti prestano scarsa attenzione durante le riunioni di progetto, tanto che spesso è necessario ripetere e spiegare più volte le stesse informazioni. Uno scarso ascolto implica una scarsa partecipazione, poiché il dipendente non ha ben chiaro l’iter di progetto, qual é l’obiettivo finale e quale la giusta strada da percorrere per raggiungerlo.

Per aumentare l’impegno dei dipendenti, rendendoli più coinvolti e partecipi, è necessario, quindi, ridurre al minimo questa frustrazione, migliorando appunto la collaborazione in azienda. In che modo?

– Attraverso la diffusione di una cultura organizzativa che guidi i dipendenti verso l’importanza dell’interazione e del confronto quotidiani, della condivisione delle informazioni e della conoscenza.

– Attraverso strumenti e luoghi idonei che supportano questa cultura organizzativa, facilitando appunto la collaborazione in azienda.

In altre parole per migliorare la collaborazione in azienda serve:

– una piattaforma di social collaboration o community online per sostenere il lavoro di gruppo, le attività quotidiane e per mettere a fattor comune tutte quelle informazioni necessarie per lo svolgimento dei progetti, come ad esempio la piattaforma di social network aziendale o social collaboration Teammee;

– un corretto studio e analisi dei big data per guidare il processo decisionale

– un trasferimento della gestione della conoscenza aziendale dai singoli dispositivi o strumenti usati dagli individui (come cartelle, email, fogli di calcolo, etc…) a sistemi in cloud, disponibili e accessibili da tutto il personale aziendale in qualsiasi momento e con qualsiasi strumento.

Per dirigere la collaborazione in azienda è di fondamentale importanza educare e formare i dipendenti a questa nuova cultura organizzativa aziendale e a questi nuovi strumenti. Da dove partire? Dal buon esempio dei dirigenti e manager aziendali.